27 Mar Psicologia della Gestalt
Nella prima pagina di un sito ci dovrebbe essere una descrizione accattivante del professionista e dei servizi che offre. Io faccio lo psicoterapeuta ed accompagno le persone per dei tratti di vita. Non riesco e forse non voglio accattivare, voglio che le persone scelgano di volersi dotare di altri strumenti per poter fare cose diverse o vedere da altre angolazioni quelle che hanno sempre fatto e che magari gli danno disagio.
Il mio modello, la Gestalt, è esperienziale e lo trovo sempre più difficile da descrivere . E’ un approccio dove si fanno cose e ci si allena, proprio come se fosse una palestra sicura dove poter sperimentare possibilità. E’ esistenzialista, cioè affronta le tematiche di tutti i giorni come un tutt’uno che è il puzzle dell’atteggiamento nei confronti della vita. Tutto questo è semplice e molto complesso allo stesso tempo. Sicuramente è affascinante. Qui sotto trovate una definizione che ho scovato anni fa (non mia) e che mi è piaciuta veramente tanto. Mi ricorda com’è fare le curve in moto.
La Gestalt per me è…
“La capacità del terapeuta di creare un contesto in cui il paziente possa sviluppare la propria integrità si attua attraverso una “danza” tra terapeuta e paziente. Non è la tecnica esercitata da una persona esperta su un’altra persona che chiede aiuto, è la co-creazione di un confine di contatto in cui i valori, le personalità, i modi personali di affrontare la vita giocano un ruolo fondamentale. È la danza che il terapeuta, con tutta la sua scienza e la sua umanità, e il paziente, con tutto il suo dolore e la sua volontà di guarire, creano per ricostruire il ground su cui poggia la vita di relazione, il senso di sicurezza nella terra e nell’altro, e quindi il lasciarsi andare nell’intimità.”
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